Pinnette: non solo forza e potenza, ma tecnica e consapevolezza
- Daniele Belluzzo
- 28 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Quando si parla di pinnette in piscina, molti pensano subito a “più forza, più velocità”. Ma c’è molto di più. Le pinnette, se usate con criterio, sono un alleato formidabile per affinare la tecnica, migliorare la postura acquatica e — sì — anche per nuotare di più, meglio e con maggiore consapevolezza.
Perché usare le pinnette anche se non sei un velocista?
Le pinnette non sono (solo) per gli sprinter. Sono uno strumento tecnico trasversale, utile sia per l’amatore che vuole migliorare la propria efficienza acquatica, sia per l’agonista che cerca di massimizzare la qualità del lavoro in vasca. Ecco perché:
Aiutano a stabilizzare la nuotata: aumentando la superficie propulsiva delle gambe, il corpo trova un migliore equilibrio e stabilità nella linea di galleggiamento.
Aiuitano a mantenere la velocità nelle fasi intracicliche di bracciata: tra una trazione e l’altra, mantenere la velocità è fondamentale. Le gambe, ben educate e rinforzate con l’uso delle pinnette, diventano il “motore ausiliario” che riduce le decelerazioni.
Migliorano la posizione del corpo in acqua: un assetto più alto, una linea più lunga e meno fatica: tutto questo grazie al supporto delle gambe attivato e migliorato proprio dall’uso corretto delle pinnette.
Quanto e come usarle?
Non servono carichi massacranti. Cura la qualità della gambata, evita di usarle come una stampella, come un ausilio, sono un attrezzo, forse "L'ATTREZZO" per eccellenza. Meglio ancora se alternate a nuoto senza, per educare il corpo a trasferire i benefici anche alla nuotata “nuda”.
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